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martedì, 17 Dicembre, 2024

Andrea, Il Nonno e la tecnologia digitale

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di Vito Coviello, socio AIDR, Responsabile Osservatorio tecnologie digitali nel settore dei trasporti  e della logistica

“ … Il  mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina…”

 

E’  con   questa   frase, attribuita a Sant’Agostino,  che il nonno  inizia il suo viaggio  in auto con il suo nipotino.

 

Nonno e nipote si spostano dalla città metropolitana di Torino per raggiungere il mare della Liguria.

Inizia una nuova pagina della loro vita e nel corso del viaggio si confronteranno sull’uso della tecnologia digitale.

Andrea ha 15 anni, l’uso della tecnologia digitale non ha per lui segreti: è sempre connesso con il suo smartphone.

Il nonno ha 72  anni, si sente ancora molto attivo anche nell’ambito del digitale: è connesso con il suo smartphone. Non sempre,  ma abbastanza.

Due Generazioni a confronto, un linguaggio lievemente diverso, stessa passione per il web e i social.

Ne nasce un confronto serrato su vocaboli e tecnologie che li porta a discutere nel corso del viaggio su tutto, spesso con pareri molto discordanti.

 

Nonno,   Rivoluzione digitale.

Io tramite le App  leggo  i quotidiani consulto il  meteo,  condivido  con WhatsApp  tutto  con i miei gruppi  di amici. Grazie a queste   app sono sempre aggiornato su quanto accade nel mondo.  Perché insisti nel dire che  sono ancora analogico???

 

Nonno, per me  rivoluzione digitale  sono le app, ma tutte quelle che mi fanno sentire  in connessione con gli altri  … social, giochi. Tu ne hai scaricato 4 o 5 di App e adesso pretendi di sapere tutto? (Andrea).

 

Andrea, Hate speech.

Vediamo se sai cosa significa “Hate speech”! Sicuramente non sai che è un incitamento all’odio, spesso di tipo razziale.  E’ uno squallido modo  di farsi notare  sul web  che io, però, non condivido (Andrea).

 

Hai perfettamente ragione, ma perché non lo pronunci direttamente in italiano? La nostra lingua è cosi bella!  (Nonno).

 

Nonno,  Smart city.

Sai cosa è una Smart City? Anche io, come vedi,   uso qualche parola in inglese.   Sai so bene che in inglese una parola può assumere diversi significati e, in questo caso, parlo di città intelligenti e sostenibili. Pensa che è stato istituito un  ICity Rank  con cui  si  fa un rapporto  nazionale  annuale  delle città italiane  più smart! Sono 6 gli indici con cui si misurano le città: Trasformazione digitale, tutela ambientale,  mobilità sostenibile, qualità sociale, capacità di governo e solidità economica.

E poi  non sai  che nel 2019  Milano, Firenze e Bologna sono risultate  le città più smart d’Italia.  Ma noi a  Torino non siamo messi male: siamo al quinto posto!

Ormai si parla di città 4.0, le città devono sfruttare  tutte le nuove tecnologie   per poter diventare inclusive, digitali e, soprattutto, intelligenti.

Ma, attenzione!  Le città devono essere anche green e sostenibili nell’offerta dei servizi sociali e   nella mobilità pubblica. 

 

Ok  Nonno, non te la tirare più di tanto!   Sono cose che studiamo anche noi a scuola, cosa credi?   (Andrea)

 

 

(Andrea), Sexting e grooming.

 

Che mi dici riguardo a Sexting e grooming? Scommetto che questi termini neanche li conosci!  Grazie alla rete e  ad internet noi ragazzi  siamo collegati  24 ore al giorno.

Possiamo sapere tutto e di tutti. Internet non  mette solo a disposizione  informazioni che ti arricchiscono dal punto di vista culturale e sociale,  facilita anche  le relazioni sociali come sai … noi adolescenti possiamo fare nuove esperienze e giocare con i  contenuti  messi a disposizione .. anche per conoscere meglio il nostro corpo …

 

Certo … magari non conoscevo esattamente questa parole, ma  sono a conoscenza delle pratiche rischiose  che la rete mette a disposizione.

Io sono sempre più convinto che la scuola dovrebbe prevedere un corso obbligatorio  che porti tutti i giovani a prendere un “patentino digitale”. Un corso che vi formi e vi   informi adeguatamente sui rischi della rete e che vi insegni a fare un uso corretto del web e dei social. Insegnanti e polizia postale dovrebbero mettere a fattore comune un metodo per  insegnare a muoversi nella rete e a riconoscere i rischi a cui ci si può esporre nel suo uso.  Il patentino digitale deve essere una cosa seria e voi dovreste obbligatoriamente ottenerlo sostenendo un esame! (Nonno)

 

(Nonno), Trasformazione Digitale.

Sai non avevo finito prima il discorso sulle smart city e sulla trasformazione Digitale. Dovresti    sapere che pure la trasformazione digitale  è misurata nelle città italiane. La si può misurare attraverso ben 10 indicatori! Io ne ricordo solo 3: le App messe a disposizione dal comune,  il WI-FI pubblico e  la trasparenza digitale. Se non ricordo male la città  in testa alla graduatoria è Firenze, l’ultima è Agrigento. Anche nella  trasformazione Digitale sai, Torino è messa bene, è a ridosso delle prime città.

 

Va bene, Va bene. Ma non credere che poi  il WI-FI sia pubblico dappertutto! Ci sono poi ancora tante zone non coperte, soprattutto in alcune periferie, in molte località di montagna. Adesso lo sai perché io in montagna con te e la nonna, non ci vengo mai volentieri.. passo intere giornate a spostarmi per trovare  il punto dove c’è la migliore connessione. Rischio di rimanere fuori dal mondo! (Andrea)

 

Andrea, LOL,  BAE, SHOOK, HASHTAG .

Vediamo se te la cavi con questi termini, nonno: LoL, BaE, ShooK, HashtaG.   Niente da dire, vero?

Ok, ti do una mano.

LOL  è l’acronimo di “laughing Out Loud”  e vuol dire  “ridendo  a crepapelle”. Lo usiamo spesso nelle Chat on Line.

BAE lo usiamo per indicare l’amico preferito, il nostro  “Befone Anyone Else”!

Shook   viene usato quando ci si trova di fronte ad una situazione  che non si sa come affrontare o quando qualcosa  di sconvolge, ti spaventa.

HASHTAG  nemmeno te lo racconto, se non lo sai,  sei  troppo  indietro!



OK, accuso il colpo basso. Non conoscevo  i primi  3  termini, ma l’ultimo  sì    e  non è il caso che ti dica il significato.   Una sola osservazione: ma ce la fate voi adolescenti  a creare uno slang che adotti parole e acronimi nuovi  sì,   ma di derivazione italiana?  (Nonno). 

 

Nonno,  Blockchain. 

Adesso  vediamo  se nel tuo vocabolario c’è  la parola  BlockChain!

Sai,  se ne parla tanto  in questi ultimi tempi che alla fine ho comprato un libro  per tentare di capirci qualcosa.  Sembra si tratti una  vera e propria rivoluzione perché   è   una specie di registro pubblico e decentralizzato che sfrutta la tecnologia «peer-to-peer»    per validare transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente.

Ora sono sicuro che mi chiederai cosa si intende per peer-to-peer e per transazione, allora io ti anticipo e te  lo spiego.

Immagina una rete  in cui ognuno dei computer è collegato  e ha,  al pari di tutti gli altri,   un accesso alle risorse comuni, senza che vi sia un’unità di controllo  dedicata.   Una rete peer-to-peer è, quindi,  una rete che connette i dispositivi tra di loro, senza necessità di passare attraverso un server centrale. Le transazioni invece sono operazioni tra computer   costituite  dallo scambio di messaggi.

La blockchain  consente di validare le  transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Ma … come avviene tutto ciò?

Ogni transazione lascia una traccia. Il termine blockchain tradotto  significa “catena di blocchi”. In  buona sostanza  un  network di computer raggiunge il consenso sulla creazione di un nuovo «blocco» (  il blocco   comprende   tutte le operazioni validate)    e si unisce alla catena senza poter essere più modificabile.   Si ottiene il risultato  che non potranno esserci   dubbi su quello che è successo durante il percorso perché non ci sono versioni differenti di uno stesso documento, ed ogni modifica è trasparente.

Si potrebbe dire che  la blockchain è un po’ come il “notaio” ma senza  generare costi_ è una vera rivoluzione perché non c’è più bisogno di  avere a disposizione un unico server controllato da qualcuno, ma tutti i partecipanti ne  possiedono una copia, e in qualunque momento possono verificare se è stato modificato un dato, da chi, e isolarlo  dato  che   non coincide con quello originario di cui tutti hanno copia.

Se ne deduce  che se ci sarà in seguito la   necessità di modificare un’informazione,  sarà necessario  aprire un nuovo blocco e dichiararlo.  Con questo sistema non c’è  più   la  possibilità di corruzione o  furto.

Le blockchain possono essere pubbliche, di proprietà di un gruppo di organizzazioni  (p.e un consorzio) o private e, quindi, gestite  in quest’ultimo caso da una sola organizzazione.

La blockchain che sia pubblica o privata  si basa su archivi distribuiti (Distribuited ledger).  Le Distributed Ledger Technologies  o DLT possono essere definite come un insieme di sistemi caratterizzati dal fatto di fare riferimento a un registro distribuito, governato in modo da consentire l’accesso e la possibilità di effettuare modifiche da parte di più nodi di una rete. Qualsiasi  transazione con i relativi  dati   è sottoposta ad un meccanismo di firma a doppia chiave asimmetrica che  pur non richiedendo  certificati rilasciati da enti  certificatori accreditati  funziona con un meccanismo  simile a quello della firma digitale. Le DLT prevedono l’utilizzo di algoritmi crittografici che abilitano l’utente all’utilizzo del sistema mettendogli a disposizione una chiave pubblica ed una privata che viene usata per sottoscrivere le transazioni o per attivare gli smart contract o altri servizi collegati alla blockchain.  

il legislatore italiano ha  stabilito che  uno smart contract, per definirsi tale, deve avere simultaneamente le seguenti caratteristiche:

  • essere un programma per elaboratore;
  • operante su tecnologie basate su registri distribuiti;
  • la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti;
  • sulla base di effetti predefiniti dalle stesse.

 

Nonnooo!!!!    potevi leggerti  un libro  di avventura, un thriller o, al limite, un saggio!

Queste letture possono causare incubi notturni, mi auguro che tu le abbia fatte tutte  al mattino …

Adesso siamo arrivati  al mare e, quindi, ho davvero fretta di verificare se la casa che hai affittato per le vacanze  ha  un buon wi-fi e poi devo correre al mare! (Andrea)

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