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martedì, 19 Novembre, 2024

ANCORA JIHADISTI FRANCESI. L’Eliseo corre ai ripari

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Nel mese di gennaio, i servizi segreti francesi sono stati schedato 250 immigrati del nord Africa residenti in Francia o naturalizzati francesi che sono partiti per combattere per jihad in Siria. Tre mesi dopo, quel numero è raddoppiato, ha detto Martedì Laurent Fabius. Il ministro degli Esteri ha stimato in 750 il numero di jihadisti francesi coinvolti con gruppi terroristici in Siria e lancia l’allarme poiché sempre più giovani sono coinvolti nel reclutamento per combattere per la Jihad.

Alla luce di queste cifre, Francois Hollande ha promesso che la Francia avrebbe preso “tutte le misure necessarie per impedire, prevenire o punire coloro che potrebbero essere tentati di combattere per la jihad”.

“La Francia schiererà tutte le misure, utilizzando tutte le tecniche, tra cui sicurezza informatica,  per lottare contro questo fenomeno”, ha detto il presidente, riferendosi al piano che sarà presentato mercoledì dal ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, per affrontare la questione dei militanti jihadisti francesi in Siria. Saranno utilizzate anche “tecniche umane semplicemente al fine di coinvolgere parlare, indottrinare le  famiglie a riconoscere  una serie di avvisi che poi ci permetteranno di intervenire”, ha detto Francois Hollande nel corso di un intervento presso l’Istituto di Mondo Arabo ( IMA ), dove ha inaugurato una mostra su Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca.

“Questo piano non è fatto per prevenire l’atto di fede, ma affinchè la religione non sia utilizzata per altri scopi, tra cui , il più abominevole, che è il terrorismo”   ha dichiarato Hollande. 

Oggi, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve presenterà al Consiglio dei Ministri un piano per la lotta contro l’esodo degli islamici francesi in Siria. Laurent Fabius ha già delineato le diverse misure che saranno annunciati:”Si devono identificare i giovani che vengono portati a questa tragica deriva e questo richiede il monitoraggio su internet”, ha detto. “Dobbiamo essere molto attenti a tutto ciò che riguarda la libertà di movimento”, ha avvertito Vincent Peillon candidato alle elezioni europee nel sud-est, durante una  discussione sul canale BFMTV. 

Martedì, Le Figaro ha rivelato una serie di misure concrete che saranno inserite nella legislazione futura, come la reimposizione del permesso dei genitori di lasciare il paese per i minorenni (abrogato il primo gennaio 2013), la creazione di una struttura ad hoc per i genitori per segnalare gli eccessi fondamentalisti dei loro figli e rafforzare la lotta contro cyberjihadisme.

Il capo del Quai d’Orsay non si è, comunque, pronunciato sulle misure di divieto di ritorno in Francia dei giovani jihadisti francesi , come rivendicato dal membro FN, Gilbert Collard. Lunedì, Florian Philippot ( FN ), ha proposto che venga revocata la nazionalità francese a tutti coloro ch prenderanno parte a combattimenti a fianco di gruppi terroristici e, comunque, jihadisti. 

Domenica, Laurent Fabius aveva confermato che alcuni carcerieri dei quattro ostaggi liberati sabato in Siria, parlavano francese. La domanda sorge spontanea: erano, i carcerieri, di nazionalità francese? “Non possiamo andare oltre poiché, alcuni di loro, indossavano delle maschere”ha detto il capo della diplomazia francese.

Un po’ come i carcerieri di Fabrizio Quattrocchi, l’eroe italiano ucciso da un gruppo di jihadisti iracheni, di cui almeno uno, parlava bene e chiaramente l’italiano. Ma non è una novità: i jihadisti li abbiamo in casa nostra da un pezzo ed ogni giorno ne importiamo a centinaia, nascosti tra quelle migliaia di disperati, altri sono arrivati negli anni ed altri ancora sono nati in Italia, magari da genitori italiani e sono stati educati ed indottrinati in chissà quali botteghe oscure.

Gian Giacomo William Faillace

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