di Martina Grandori
Felicità e bellezza, due parole semplici ma di grande grande importanza.
Inizia così l’intervista con il filosofo Vincenzo Pepe, filosofo ambientalista riconosciuto a livello internazionale come il portavoce di un nuovo ambientalismo ragionevole e al passo con i tempi.
Parliamo con lui di un suo libro scritto nel 2018, oggi più che mai di grande e fondamentale attualità dopo l’esperienza della privazione e mancanza della natura per via del lockdown.
Pensare il futuro. Dare vita a un nuovo modello di ambientalismo (Cairo) non è il solito libro sulla salvaguardia dell’ambiente e su dritte per vivere in maniera più consapevole. No, decisamente no. Questa pubblicazione di Pepe è un inno all’amore, all’amare se stessi e al conseguente benessere e qualità della vita.
“Da professore ho sempre fatto ricerche sulla qualità della vita, avere cura di se stessi, ma anche del creato e della natura e quindi aver cura degli altri per stare bene” spiega il Pepe.
In buona sostanza l’ambiente non è solo flora e fauna, l’ambiente è tutto ciò che ci circonda, dalla tecnologia, alla musica, ai borghi, alle tradizioni.
L’ambiente è un grandissimo utero materno in cui convivono moltissimi elementi. “L’ambiente è l’immaterialità significa trovare un equilibrio dentro, ambiente significa amare i luoghi, rispettarli. L’ambiente siamo noi con il nostro pensiero e il nostro modo di comportarci. L’ambiente è sia benessere sia cultura” sottolinea ancora Pepe, che è anche presidente-fondatore di FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo in forte crescita.
In sostanza, con un tono ragionato, equilibrato, Pensare il futuro. Dare vita a un nuovo modello di ambientalismo racconta un ambientalismo ragionato.
Oggi occuparsi di ambiente è più che mai audace, in moltissimi scrivono, sentenziano, disquisiscono su questo tema caldo, attuale e dai rilevanti effetti economici, ma farlo con un approccio umanistico- filosofico e costruttivo non è scontato.
L’idealismo degli anni Settanta dei primi movimenti ambientalisti è rimasto fermo a teorie poco attuali, oggi l’ambiente sono anche le autostrade, la TAV, la tecnologia, internet, ma anche i siti archeologici, i borghi semi disabitati, le botteghe storiche, le tradizioni culinarie, i boschi o gli uliveti. Oggi l’ambiente siamo noi, l’ambiente lo facciamo noi, oggi l’ambiente è un unicum con la società, nel bene e nel male. È l’istruzione, la formazione, il recupero di una cultura e di una tradizione che la nostra Italia ha da sempre che vanno rispolverate.
L’ignoranza, il degrado comportamentale nonché ambientale, sono lo specchio di un’etica che dal secondo dopoguerra man mano si è andata a perdere.
“L’estetica è figlia dell’etica, se non abbiamo un’etica, l’estetica che è anche è anche l’ambiente, scompare. Il degrado in ogni sua forma, è l’espressione di come siamo noi, di come non siamo capaci di amare e di amarci. Perché l’ambiente è amore per il bello e per noi stessi”, parole illuminate queste di Pepe, già pronto a scrivere un nuovo libro, il cui titolo sarà L’ambiente siamo noi.