Nonostante i molti parchi cittadini a disposizione, l’ubicazione scelta – piazza Castello – per il primo Spartan Race svoltosi a Milano, ha fatto venire l’orticaria a più di un milanese, ma l’evento sportivo in se merita attenzione.
La competizione che si è svolta ieri è una quasi assoluta novità, trattandosi solo della seconda gara di questo genere che si svolge nel nostro paese dopo quella disputata a Roma il 26 Aprile, a non molti anni dalla prima in assoluto organizzata in Vermont nel 2010, grazie all’aiuto di atleti, alpinisti e Marines che idearono le Spartan Race per essere lo sport più duro del pianeta.
Il perché del nome di queste competizioni lo si intuisce facilmente. Gli atleti che vi partecipano si ispirano allo spirito indomito dei guerrieri spartani, cercando di dare il meglio di se anche se messi a dura prova sul piano fisico ed emotivo. L’obbiettivo è quello uscire dall’ordinario, dalle abitudini, cercando di ritrovare se stessi attraverso ad un evento di resistenza e prova fisica.
Gli Spartan non sono altro che delle gare ad ostacoli dove ognuno è chiamato mettere a dura prova la propria resistenza e capacità di superare i limiti fisici e mentali usando la forza, l’ingegno e ciò che resta dell’istinto animale che è in tutti noi. Come nel Triathlon le gare si suddividono per distanza, quelle attualmente riconosciute sono tre: Spartan Sprint 5 chilometri di lunghezza, 15 ostacoli da superare; Spartan Super, 13 chilometri di lunghezza, 21 ostacoli da superare; Sparta Best, 20 chilometri di lunghezza, 26 ostacoli da superare.
Le gare possono essere disputati da soli o in squadra, perché spesso la soluzione migliore per superare un ostacolo è collaborare in gruppo, ma per sviluppare lo spirito di corpo fra i partecipanti non è vietato, anzi è incoraggiato collaborare anche con gli avversari facendo dell’onore e la sportività il cuore di queste iniziative. Ciò nonostante si tratta di competizioni in cui conta cronometrate al termine delle quali viene stilata una classifica e stabiliti dei vincitori.
Quelli che vi partecipano sono spinti dalle più svariate motivazioni, chi per primeggiare, chi per divertirsi da solo o con amici e colleghi con cui ha formato una squadra… Tutti però ne escono sorpresi da come venga naturale dare il meglio di se stessi scoprendo di poter superare limiti che credeva insuperabili e da come queste competizioni rafforzano i rapporti di amicizia e fiducia con dando priorità al rispetto e all’aiuto reciproco.
Con la previsione della partecipazione di circa 1 milione di persone nel 2014 e 70 eventi organizzati in tutto il Mondo, Spartan Race è diventata negli anni un fenomeno globale, facendo sì che questo tipo di competizioni cresca di giorno in giorno. Ecco i Paesi nei quali vengono già organizzate le Spartan Race: Stati Uniti, Canada, Messico, Regno Unito, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, Francia, Italia, Spagna, Australia e Corea del Sud.
Reebok si è specializzata in questi eventi creando il marchio “Reebok Spartan Race” con cui organizza gare riconosciute a livello mondiale, grazie all’attenzione meticolosa che dedica ai regolamenti, agli ostacoli, alle classifiche.
Concludiamo con il dire che non si tratta di competizioni per soli superatleti, le gare sono aperte ad tutti atleti di ogni livello, preparazione, età, che abbiano voglia alzarsi dalla sedia e scoprire qualcosa di nuovo, unendosi a una comunità di persone che condividono la stessa mentalità, lo stesso concetto di fitness e la voglia di raggiungere i propri obiettivi trasformandosi realmente in un essere umano migliore.
La Critica
