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giovedì, 19 Dicembre, 2024

ALYT. Il futuro a casa nostra

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Abbiamo già parlato di Alyt diffusamente affrontando il tema del crowdfunding, ma non abbiamo però spiegato sino in fondo di che prodotto si tratti. Oggi ci proponiamo di spiegarlo ed approfondire.

Alyt di Lyt Inc. è un hub per gestire intelligentemente la propria casa e che, come afferma uno dei fondatori della società, il già più volte citato, Bretto,  “condensa il meglio della sicurezza professionale con standard di domotica avanzata”.

Siamo di fronte  ad un prodotto che usa quella che alcuni definiscono “Internet 3.0”, ossia l’internet delle cose (Internet of things), intendendo che ormai si può accedere a questo strumento senza che sia necessario utilizzare un computer, un tablet o uno smartphone.  Ormai, infatti, sono gli oggetti, come per esempio un sensore, che possono accedere alla Rete e colloquiare direttamente tra loro. Alyt sfrutta questo per espletare tutta una serie di funzioni, ma prima vediamo come  è fatto.

Si basa su una architettura che sfrutta la piattaforma “Open Source” di Android, il che significherà anche che in un prossimo futuro sviluppatori terzi potranno creare delle “App” per far fare a Alyt, magari in abbinamento a nuovi accessori, cose che ora non è in grado di eseguire. Quindi agli utilizzatori di questo hub, basterà scaricare una “App” per attivare nuove funzioni.  Di base, per il momento, si occuperà di sicurezza agendo come un sofisticato antifurto professionale,  oltre a gestire tutti quegli elettrodomestici di ultima generazione dotati di intelligenza ed interfacciarsi con tutta una serie si sensori tramite trasmissione all’infrarosso.

Il tutto, poi sarà semplicemente gestibile attraverso uno smartphone o un tablet basato su “Android” o iOS. Quindi si potrebbe definire Alyt come kit wireless “fai da te”. (Per gli Americani, appassionati di acronimi, D.I.Y, ovvero Do It Yourself). Per far ciò, questo nuovo prodotto, sarà dotato di tutta una serie di protocolli ed interfacce di comunicazione.

Sono infatti previsti un modulo cellulare per comunicare  a distanza con la rete dati secondo gli standard 3G/UMTS/WCDMA(21Mbps)/HSDPA/HSUPA/GPRS/EDGE,  ha un robusto protocollo di comunicazione wireless (868MHz) sviluppato da Lyt Inc. , è dotato di WiFi 802.11 b/g/n oltre che di Bluetooth 2.1/3/4.0 LE (L.E. sta per “low energy” in quanto consuma molto poco),  usa i protocolli Z-Wave e ZigBee per comunicare con sensori e altre apparecchiature dedicate alla domotica, usa gli infrarossi per connettersi per esempio alle Smart TV, infine ha una interfaccia Micro USB ed una NFC (Near Field Communication per colloquiare in prossimità con altre apparecchiature).
La CPU è una  Dual-core ARM Cortex-A7@1.2GHz, ha una memoria FLASH Memory – 4G Byte RAM Memory – 512M Byte, una Micro USB Card, microfono. altoparlante, batteria di back-up.

Tra le peculiarità di questo prodotto c’è anche il fatto che è in grado di auto-apprendere e quindi modificare le proprie azioni nel tempo in base alle nuove informazioni imparate. Il tutto, come dice Bretto, per “asservire la tecnologia in toto all’uomo e non rendere l’uomo schiavo di essa”. facendo un esempio pratico delle capacità del sistema, porta anche ad esempio il fatto che si può attualmente “irrigare il giardino, e se piove, con il sensore sul tetto puoi interrompere o non irrigare” ma Alyt interrogherà il meteo e deciderà se irrigare..

Un altro esempio delle potenzialità di Alyt  è che dialogando con il frigorifero, naturalmente se dotato di questa funzione, potrà suggerire ricette in base a cosa si ha nel frigo. Nel campo del risparmio energetico, per esempio, con i sensori di presenza sarà possibile disattivare tutti gli apparecchi nei vari ambienti di casa che non sono utilizzati.

Come detto, ALYT è stato pensato in modo che apprenda le abitudini, quindi potrebbe gestire il riscaldamento o la climatizzazione a seconda di come la casa viene usata, incrociando molte informazioni dal meteo alla presenza in casa, in modo da ottimizzare tutti i consumi e soprattutto può dire in ogni momento quanto ti costa in termini energetici la casa o l’ufficio. Un apparecchio, infine, può gestire fino a 256 device/sensori.

Ci sembra insomma un bel salto nel futuro e speriamo presto di averne uno per le mani per poterlo provare e riferirvi. Per la cronaca, ora il crowdfunding è arrivato al 73% del budget previsto. Pensiamo che ormai sia a portata di mano una felice conclusione della raccolta fondi.

Fabio Ronchi

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