Nasce il Terzo Polo nello scenario politico italiano. Da un lato il governo a guida grillina e dall’altro il Partito Democratico, ma nella terra di mezzo c’è una prateria che Forza Italia vuole conquistare.
Simone Tavola, La Critica
La macchina del fango e delle fake news costruita da Beppe Grillo e dalla Casaleggio Associati, dopo anni di bombardamento mediatico, ha ormai distrutto il brand “Forza Italia”. Ed ecco l’idea di Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo e vice degli azzurri, di modificare il logo, o meglio, ciò che rappresenta.
In realtà questa operazione ha o potrebbe avere un significato più profondo, una meta ben precisa per rilanciare, non solamente il partito, ma l’intera area dei moderati. Forza Italia, come ha detto il Presidente Berlusconi, non deve rottamare gli esponenti politici, ma rinnovarsi nella comunicazione. Se è vero che circa il 60% degli eletti parlamentari sono al primo mandato, dobbiamo mandare anche loro in televisione o sui giornali, altrimenti i telespettatori (e potenziali elettori) non si accorgeranno mai del rinnovamento in corso. E ovviamente ci vuole più presenza sui social. Se negli anni ’90 le televisioni erano lo strumento vincente, ora lo sono Facebook e Instagram.
Il cambiamento dell’abito azzurro passa inoltre verso quei valori che lo “spirito del ’94” aveva lanciato, come la grande battaglia per la Libertà nelle sue varie forme. Non c’è niente da inventare, bisogna solamente tornare al messaggio originario del Presidente Silvio Berlusconi, quel Credo Laico che rappresenta ciò per cui l’elettore azzurro combatte.
Nasce così il Terzo Polo, dopo il governo a guida grillina e il Partito Democratico, c’è una Terra di Mezzo tutta da conquistare. Il centrodestra unito è l’unica formula, non solo vincente, ma anche capace di governare. La gestione di Lombardia, Veneto e Liguria lo dimostra. Dentro al centrodestra, inoltre, dovrebbero formarsi solamente due gambe. E basta. Una liberal-popolare e una sovranista, con dei capisaldi in comune. Non c’è altro spazio politico e Tajani questo l’ha capito benissimo. Il compito ora di Forza Italia per le elezioni europee è quello di conquistare quello spazio che Berlusconi chiama “L’Altra Italia”, ovvero la maggioranza culturale degli italiani che non si riconoscono nel governo a guida grillina, nel Partito Democratico e, all’interno del centrodestra, nei toni e modi della Lega.