Roma, 29 novembre – L’Italia è sempre più digitale, ma deve ancora investire nella formazione, per colmare il gap tra domanda e offerta di competenze digitali per il futuro occupazionale e lo sviluppo del nostro Paese. Chiaro il messaggio lanciato ieri dai relatori al convegno “Competenze digitali”, organizzato da Unitelma Sapienza e dall’Aidr, Associazione Italian Digital Revolution. All’incontro, moderato da Marta Cimitile, Direttore del Corso in “Web Community Manager” di Unitelma Sapienza, sono intervenuti Antonello Folco Biagini, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, e Mauro Nicastri, dell’Agenzia per l’Italia Digitale e presidente Aidr. Le conclusioni sono state affidate a Luca Attias, commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale della Presidenza del Consiglio.
“Nell’ambito di una sempre più crescente domanda di esperti ‘digitali’ – ha subito inquadrato Biagini – l’accordo di collaborazione tra il nostro ateneo e Aidr mira proprio a sviluppare le competenze professionali delle figure previste dalle Linee guida Agid nel settore ICT”.
Per Nicastri, “le competenze digitali rappresentano la vera sfida per la modernizzazione del Paese. Lo dimostrano diverse ricerche effettuate dalle agenzie per il lavoro che hanno rilevato come in Italia oltre il 25% delle posizioni attualmente aperte resta vacante e, contestualmente, il numero di iscritti alle facoltà di Informatica e Ingegneria Informatica non sta aumentando proporzionalmente la domanda. È evidente che l’unica strada per colmare questo gap è quella della formazione e dell’aggiornamento per le professioni già attive”.
“Tra le varie attività di cui mi sono occupato negli ultimi 10 anni – ha affermato Attias – una di quelle a cui sono più legato è la docenza presso l’Unitelma Sapienza, soprattutto su temi legati alla consapevolezza e sviluppo delle competenze digitali. Il grande piacere di essere qui alla consegna dei diplomi è per me scontato sia per quella esperienza sia perché vedo qui realizzato quello che predico da anni. Io vedo un contesto straordinariamente ibrido, dove si mescolano professioni contaminate dal digitale”. “La contaminazione digitale è importante se non di più della verticale competenza tecnologica dei digital expert. Il tema – ha rimarcato – è centrale e lo sarà sempre di più per l’occupazione nel nostro Paese e per il suo processo di modernizzazione. È solo un corretto connubio tra università, aziende private e Pubblica Amministrazione che può consentire di farci recuperare posizioni nei ranking internazionali”.
Al termine del convegno si è svolta la cerimonia di consegna dei primi diplomi in “Web Community Manager”, ai sensi dalle norme UNI e delle Linee Guida per la qualità delle competenze digitali nelle professionalità ICT promosse dall’Agenzia per l’Italia Digitale.