“Elementi di rischio” per il nostro Paese potrebbero arrivare dal “possibile ridispiegamento di reduci” dalle zone di guerra “potenzialmente intenzionati ad impiantare filiere radicali o a condurre progetti di attacchi in Europa”. Lo sostengono gli analisti del Dipartimento di informazioni e sicurezza in un punto di situazione, sottolineando che in Italia la minaccia resta collegata al “jihad individuale” di soggetti isolati o microgruppi.
La Critica