Secondo una ricerca incrociata tra Cina e Stati Uniti, i fattori metereologici in continuo cambiamento farebbero lievitare i prezzi della bevanda entro la fine del secolo.
– News selezionata da Tgcom24, 16 ottobre 2018
La birra potrebbe subire un drastico calo nella produzione entro il 2099. È quanto emerge da uno studio in collaborazione tra l’Università di Pechino e quella della California a Irvine, coordinato dal ricercatore Steven Davis. La siccità e le ondate di calore potrebbero compromettere le colture di orzo, il principale ingrediente della bevanda alcolica, con conseguente impennata dei prezzi che colpirebbe i maggiori consumatori, come la Germania e la Repubblica Ceca.
Fattore siccitàLa ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Plants e parte dal fatto che nei periodi di maggiore caldo e calore estremi, la produzione dell’orzo cala drasticamente. È stato elaborato un modello che potesse fornire scenari diversi, con differenti condizioni climatiche e per realizzarlo si sono presi in esame i dati metereologici a partire dal 1981 fino al 2010.
PrevisioniL’Italia sta vivendo anni record per la produzione di orzo grazie a nuovi materiali genetici e alla buona tecnica colturale, in particolare nel 2016. In Argentina però, dicono i risultati della ricerca, il consumo potrebbe calare del 32% rispetto a quello attuale, mentre in Irlanda il costo potrebbe lievitare del 193%. Gli aspetti che riguardano il meteo non sono da sottovalutare, dato che possono minacciare la disponibilità e l’accessibilità economica della birra.
La resa dell’orzo“Il clima arido è causa di una sostanziale riduzione della resa dell’orzo nel mondo”, dicono i ricercatori. A seconda del grado di siccità infatti, la perdita media di produttività dell’orzo potrebbe variare dal 3% al 17%, provocando entro la fine del secolo un netto calo di produzione della bevanda più popolare del mondo.