“Serve un Letta-bis appoggiato apertamente da Matteo Renzi e che possa avere la forza della nuova leadership del Partito democratico”. Il vicepremier, Angelino Alfano, torna a respingere l’ipotesi di un rimpasto e chiede la nascita di un nuovo esecutivo: “Diciamo no a un piccolo maquillage del governo in carica. Altrimenti è meglio non andare avanti”, conclude il leader del Nuovo centrodestra.
Alfano però scalda i motori anche in un ipotetico turno elettorale anticipato e non chiude la porta a Forza Italia. “Con Silvio Berlusconi e Forza Italia non saremo mai nemici, alleati speriamo”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto il leader di Ncd – è far vincere il centrodestra, anche perché siamo tornati ad essere in vantaggio, o forse alla pari. Ncd pensa di avere il consenso di chi è stanco del vecchio centrodestra. Berlusconi è lontanissimo dal successo individuale da solo con Forza Italia perché c’è un divario di almeno dieci punti rispetto al Pd. Forza Italia non è ai fasti di un tempo, ma ha la forza della coalizione e può ambire a vincere insieme agli alleati”.
“Il centrodestra può vincere le prossime elezioni a meno che non decida di suicidarsi”, dice Alfano durante la registrazione della puntata di Porta a Porta. “Dobbiamo prendere come modello – ha aggiunto – la Casa delle Libertà del 2001 insieme ai centristi di Casini. Così potremo battere Renzi e il centrosinistra”. Il vice premier ha sottolineato la necessità di “rinnovare il centrodestra, in primo luogo celebrando le primarie per indicare la leadership”.
“Siamo veramente a un passo. Come si fa a buttar via questa occasione?”. Matteo Renzi torna a parlare della riforma della legge elettorale e sprona il Pd e Forza Italia a trovare il definitivo accordo: “Anche Silvio Berlusconi è a un bivio. La partita è complicata, abbiamo fatto un accordo serio che prevede alcuni paletti e ci sono un paio di emendamenti. Io confido che si possa chiudere rapidamente”, conclude il segretario del Pd.
E’ ancora polemica per l’offesa al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, definito dal grillino Giorgio Sorial “un boia”. Quando lo stesso deputato è tornato in Aula per intervenire, tutti i deputati del Pd hanno abbandonato l’emiciclo. In precedenza il segretario del Pd, Matteo Renzi, aveva bollato come una “stupidità senza eguali” l’offesa al Presidente.
La Critica