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sabato, 16 Novembre, 2024

AGRICOLTURA BATTE COVID 1-0, MA RESTA LA PARTITA CONTRO LO STATO

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È un peccato che gran parte della stampa – esclusa qualche agenzia e qualche testata locale particolarmente interessata al tema – abbia ignorato il rapporto sul valore economico del settore Agroalimentare, prodotto dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura a l’analisi dell’Economia Agraria (Crea).

Un peccato, perchè dimostra una grave disattenzione generale per un settore chiave per il nostro paese, trascurato e penalizzato, malgrado il suo evidente ruolo di “cerniera” tra economia, lavoro e ambiente.

Ma veniamo ai dati. Il rapporto di Crea ci dice che Il sistema agroalimentare raggiunge un peso del 15% del Pil italiano, con oltre 522 miliardi di euro.

 

L’agricoltura italiana si conferma in testa alla classifica europea: è la prima per valore aggiunto e la terza per produzione lorda vendibile. L’Italia è primo produttore mondiale di vino in volume e primo produttore europeo nella produzione di ortaggi per valore.

 

Nel 2019, la produzione agricola italiana ha fatto registrare un valore di 57,3 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente, di cui oltre il 50% dovuto alle coltivazioni, il 29% circa agli allevamenti.

Un punto di forza (lo è stato e lo è anche durante la pandemia) è la produzione di qualità certificata (DOP-IGP) con un valore che raggiunge i 17 miliardi di euro (+oltre il 4%), tra componente alimentare e vinicola, circa il 19% del totale dell’agro-alimentare italiano. Le aziende agricole sono oltre 1,5 milioni.

Bene, cosa vuol dire tutto questo? Che siamo di fronte a un settore delicatissimo, proprio perchè resistente più di altri all’emergenza covid, quindi da tutelare con attenzione.

Secondo Istat, “il settore agricolo potrebbe aver sofferto meno di altri. Nel complesso, il volume della produzione si è ridotto del 3,3% e il valore aggiunto del 6,1%”, laddove, ad esempio, il calo medio della produzione industriale si avvicina al 6%, con punte che hanno superato il 16% e quello della manifattura a giugno 2020 è stato di oltre il 14% rispetto all’anno precedente.

Insomma, sarebbe più che lecito aspettarsi una particolare attenzione da parte dello Stato, e invece il sostegno pubblico al settore agricolo, circa 11,9 miliardi di euro nel 2019, è in calo rispetto agli anni precedenti: in quattro anni, è stata registrata una riduzione oltre 1,3 miliardi di euro (-10%).

Quali sono le prospettive? L’Europa ha stanziato circa 10 miliardi di sostegni per l’emergenza Covid all’intera agricoltura comunitaria, già disponibili nel 2021; se verranno rispettatele classifiche di rilevanza, all’Italia ne dovrebbe spettare la maggior parte e questo sarebbe già un passo importante, tuttavia continua a mancare un piano nazionale di sviluppo che non dipenda dall’alternanza dei governi: la produzione nei campi non dipende dal colore politico, ma solo dall’impegno di chi vi lavora.

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