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giovedì, 14 Novembre, 2024

AFRICA E MEDIO ORIENTE RINGRAZIANO. Europa ospitale con Ebola e MERS

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Nelle ultime settimane tante nuove notizie sono arrivate inerenti alle problematiche epidemia di Ebola e di Mers, quest’ultima, poco “pubblicizzata” ma altrettanto pericolosa quanto al prima.

Partiamo da Ebola. Alla fine di aprile i casi di febbre emorragica confermati hanno superato i 230 casi e oltre 150 le vittime accertate, tutte, al momento, nell’area sub-sahariana. In Italia, e nel resto d’Europa, per che tutto sia tranquillo e nessun governo, soprattutto quello italiano, sembra aver avuto casi di Ebola in seno al territorio nazionale. Ormai dico “sembra” poiché qualora un caso vi fosse sarebbe per ovvie ragioni di ordine pubblico coperto da segreto di Stato. In fin dei conti, quando il rischio per la salute è estremamente alto, persino il maggior rappresentante dello Stato e del popolo, tende a coprire il rischio col segreto.

Le ultime notizie riguardanti ebola, oltre al numero dei contagiati e delle vittime, mettono in evidenza il fatto che questa infezione che si è sviluppata in Africa occidentale è di un ceppo diverso rispetto a quelli conosciuti.

Le analisi pubblicate dal «New England Journal of Medicine», coordinate dall’Institute for Tropical Medicine di Amburgo, hanno stabilito che il virus non è lo stesso che ha colpito il Congo e probabilmente si è evoluto parallelamente agli altri a partire da un antenato comune, la ricerca continua per stabilire  quale possa essere il serbatoio da cui si è sviluppata l’epidemia in corso.

Quindi, questo virus,  pur essendo pericoloso e mortale come gli altri della stessa famiglia è comunque un virus appena scoperto, con caratteristiche simili ma sostanzialmente diverse dagli altri ceppi di Ebola. Pertanto, le precauzioni, se tali si possono definire, prese sin’ora, potrebbero apparire vane.

Oltre al pericolo Ebola, l’Italia è ora anche esposta all’insidiosità della MERS: Middle East Respiratory Syndrome ossia sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus. Questa malattia si sta diffondendo a ritmo elevato in tutta l’area del Medio Oriente, Arabia Saudita in primis, tant’è che le autorità di Riyad sono molto preoccupate per un eventuale aumento di contagi e vittime (MERS ha un indice di mortalità del 50%) con l’arrivo dei pellegrini per l’Hajj (il rituale pellegrinaggio alla Mecca). 

Mers si manifesta come un comune raffreddore, a cui segue febbre alta.  A differenza di Ebola, Mers, si trasmette anche per via area: basta un colpo di tosse o un semplice starnuto.

Sino al 30 aprile 2014, 424 casi di MERS-CoV sono stati segnalati a livello mondiale, tra cui 131 morti. Tutti i casi si sono verificati sia in Medio Oriente o hanno collegamenti diretti con un caso primario d’infezione in Medio Oriente.

Entrando nello specifico e leggendo i dati rilasciati dall’ECDC europeo (European Centre for Disease Prevention and Control) si sono registrati 342 casi con 105 vittime in Arabia Saudita, 49 casi con 9 morti negli Emirati Arabi Uniti, 7 casi con 4 morti in Qatar, 2 vittime in Oman, 5 casi con 3 morti in Giordania, 3 casi di contagio con una vittima in Kuwait e un solo caso accertato in Egitto, peggio è andata alla Tunisia con 3 casi ed una vittima.

L’Europa non è comunque immune dalla pericolosità di Mers: casi di contagio e vittime accertate ne abbiamo avute in Francia ( 2 contagi, 1 vittima), Germania con valori uguali a quelli francesi, Gran Bretagna con 4 casi e 3 vittime, Grecia con un solo caso di contagio e non poteva mancare l’Italia con un solo caso accertato l’anno scorso in Toscana dove uno straniero di 45 anni, di ritorno da un viaggio in Giordania, è stato ricoverato in ospedale con febbre alta, tosse e insufficienza respiratoria. Il caso italiano è stato accertato a fine maggio 2013.

Questi sono i regali che i Paesi tanto amati dai nostri buonisti ci stanno portando in Patria, oltre a malattie che in Occidente sono state debellate da secoli. Le precauzioni non si vogliono realmente prendere e andrebbe ricordato ai buonisti che non basta una circolare ministeriale per prevenire delle terribili pandemie.

In un momento così delicato, con questi rischi, la soluzione sarebbe una ed unica: evitare alla nostra Marina Militare di fare le veci degli scafisti e anziché utilizzare le nostre navi militari modi battello del Lago Maggiore, impiegarle per la protezione dei nostri confini e per proteggere il popolo italiano.

Gian Giacomo William Faillace

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