Sono trascorsi undici giorni dalla scomparsa del Boeing 777 della Malaysian Airlines MH 370 con 239 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Ancora nessuna notizia sul questo volo e sulla sua misteriosa e repentina scomparsa.
Le notizie diffuse dalle autorità malesi e dagli investigatori dei 25 paesi che indagano sulla scomparsa dell’aereo sono concordi nel sostenere che i sistemi di identificazione sono stati disattivati volontariamente dal pilota, così come il dirottamento è avvenuto su iniziativa di una persona che era ai comandi dell’aereo.
Questo è quello che sappiamo tutti ma a molti è sfuggito che la Cina ha avanzato accuse, nei confronti della Malesia e degli USA, che potrebbero nascondere dei sospetti su uno scenario da spy games o, peggio ancora, da war games. Il portavoce del governo di Pechino, alcuni giorni fa, ha accusato gli Stati Uniti e la Malesia di dirottare le ricerche del volo scomparso nelle aree sbagliate, quasi a voler, neanche tanto velatamente sostenere, che malesi e americani sapessero dove fosse in realtà il 777 scomparso.
Notizie di ieri confermano che il volo è stato intercettato dai radar di Bangkok e l’ultima posizione certa conosciuta era sui cieli dello Stretto di Johor, tra Malesia e Singapore ad una quota di circa 35mila piedi, pertanto la direzione del volo era spostata verso sud ovest da Kuala Lumpur quindi in direzione opposta a quella del piano di volo originario. Altre notizie, poi smentite, parlavano di alcuni testimoni che sostenevano di aver visto sui cieli delle Maldive un aereo che volava a bassa quota.
Proviamo noi ora a fare un piccolo ragionamento ed a formulare una tesi: forse strampalata o forse quella giusta, mai dire mai. Partiamo dalla vita del comandate del volo MH370: Zahaire Ahmad Shash, 53 anni con oltre 18mila ore di volo alle spalle, quindi un pilota con una lunga carriera alle spalle. Gli investigatori malesi, nei giorni scorsi, hanno indagato sul comandante e durante la perquisizione della sua abitazione hanno trovato un bellissimo simulatore di volo professionale installato nel suo studio.
Conosco numerosi piloti, di molte compagnie aeree, ma nessuno di loro ha un simulatore di volo in casa, Zahaire Ahmad Shash invece si. Da ulteriori ricerche sulla vita del capitano Shash si evince che simpatizzava, al punto da rasentare il fanatismo, per il leader dell’opposizione malese: Anwar Ibrahim, condannato, qualche giorno prima della scomparsa dell’aereo, a cinque anni di reclusione, per il reato di sodomia.
La Malesia, lo ricordiamo, è un paese islamico, pertanto i rapporti omosessuali sono proibiti e puniti penalmente. Anwar Ibrahim venne accusato già in passato di violenza sessuale ma le prove a suo carico non erano sufficienti per condannarlo. In questo processo, che lo ha visto colpevole e condannato, le prove erano tante, persino una registrazione video è stata mostrata durante il dibattimento in aula che provava la sua colpevolezza in fatto di sodomia.
A sua discolpa, Ibrahim, ha accusato Israele e Stati Uniti di averlo incastrato e falsificato il video, prova maestra, che lo consegnava alla giustizia. Ovviamente, dopo questa condanna, il leader dell’opposizione non avrà più moralmente la possibilità di candidarsi.
Zahaire Ahmad Shash, a questo punto, credendo alle mendaci dichiarazioni del suo carismatico leader, potrebbe aver programmato, forse neanche in totale solitudine, un nuovo 11/9 oppure una semplice dimostrazione anti-americana finita malissimo per sé ed i suoi passeggeri. L’ultima traccia del volo MH 370, come ho già accennato era sui cieli che dividono la Malesia da Singapore e alcuni testimoni, alle Maldive, sostengono di aver visto un aereo civile volare a bassa quota la notte della scomparsa del 777.
Ragioniamo ponendoci delle domande: quale sarebbe un obbiettivo per un’eventuale strage di americani in Asia oppure semplicemente per un atto dimostrativo? Da dove gli americani minacciano la terra dell’Islam in Asia? Da dove gli americani bombardano l’Afghanistan e prima ancora l’Iraq sia nel 1991 che durante la missione Enduring Freedom? Dalla base Diego Garcia, situata su un bellissimo atollo a breve distanza a sud delle Maldive, facilmente raggiungibile dall’aereo, un Boeing 777, con carburante sufficiente a volare per ben 8/9 ore.
Inoltre, nella base Diego Garcia, sono dislocati i famosi B 52 ma anche i B1 ed altri bombardieri a bassa tracciatura radar: gli “Stealth” per essere chiari. Ricordiamo che il comandante del volo MH 370 ha volutamente spento il transponder e disabilitato gli ACARS, pertanto l’aereo era diventato un puntino luminoso sugli schermi radar ma era un aereo non identificato, infatti ACARS e transponder servono per identificare un volo sugli schermi radar in quanto, oltre alla posizione dell’aereo, indicano nominativo radio, numero del volo e compagnia aerea.
Proviamo ad immaginare un possibile e drammatico scenario. Gli operatori radar dell’aeroporto della base Diego Garcia, vedono il puntino luminoso sui loro schermi, provano a contattarlo ma il pilota tace volontariamente, lo ricontattano ancora senza ottenere risposta, dopo pochi minuti scatta quello che in gergo aeronautico militare si chiama “Scramble”.
Lo scramble o scrambling, è un allarme che viene lanciato quando un aereo non identificato entra in uno spazio aereo di un paese o comunque vietato al volo se non autorizzato. Quando scatta lo scramble, vengono fatti decollare dei caccia intercettori che affiancano l’aereo non identificato e gli intimano di identificarsi e di seguirli con dei “battiti d’ali”, in pratica il caccia oscilla tre volte davanti all’aereo sconosciuto. Ora, se l’aereo non identificato non comunica via radio le sue generalità e si rifiuta di seguire gli intercettori i militari, rimane un’unica opzione: abbattere il volo non identificato.
E se fosse successo questo al volo MH 370? Se il comandante non si fosse identificato? Se i caccia della Diego Garcia l’avessero volutamente o per errore abbattuto? Al momento rimangono domande senza risposta, un aereo letteralmente scomparso, 239 persone svanite nel nulla e le famiglie di quelle 239 persone che non hanno una tomba su cui piangere i loro congiunti.
Ora, se la tesi che ho esposto fosse quella esatta e se gli americani ammettessero di aver abbattuto un aereo civile, l’inquilino della Casa Bianca sarebbe ancora meritevole di essere considerato un nobel per la pace?
Gian Giacomo William Faillace