di Paolo Peverini
Si è fatto ritrarre sotto forma di una barbie, l’autore di Roll Royce, Achille Lauro, per la pubblicazione del suo nuovo album 1990. La sua carriera è nata dal genere rap, distaccandosene poi quasi totalmente il 24 luglio del 2020 con questo disco, un ritorno agli anni ’90 e alla musica dance, predominante di quegl’anni. Già nel 2019, il suo debutto al Festival di SanRemo aveva preannunciato questa sua devozione verso il genere musicale, alternativo al suo circolo abituale.
La tracklist è formata da 7 canzoni, accompagnate da 5 produttori differenti e 8 featuring diverse; è caratterizzata da una rappresentazione di quel decennio indimenticabile, che ha fatto ballare intere generazioni. Ogni canzone porta con sé un biennio scritto sotto forma di canale radiofonico, riproponendo la hit caratterizzante di quei due anni.
Ciò che ha colpito di più gli ascoltatori non è tanto la tracklist o il concept pensato per quest’uscita, bensì la scelta della copertina. Vivendo ormai nel mondo del dettaglio, il cantante romano non poteva deludere ed, essendo molto eccentrico, ha deciso di ribellarsi alla censura, considerata un ostacolo dagli artisti come lui.
Ci sono state delle discordie con il Comune di Milano per il poster destinato alla visione dei passanti di una delle vie più affollate del capoluogo lombardo, C.so Como, considerata negativa e piena di blasfemia. Nonostante il divieto di pubblicazione, Achille Lauro non si è lasciato sovrastare, postando sui social la copertina destinata alla maxi affissione, che ritrae la copia giocattolo dell’autore sdraiato a pancia in su, con le braccia aperte, su una croce di chewing gum. La fotografia è disponibile sui social e sul suo profilo, con la didascalia di un suo pezzo intitolato Me ne frego.