di Veronica Graf
Il borgo di Abbadia San Salvatore in provincia di Siena è il centro abitato più vicino alla vetta del Monte Amiata, uno dei centri turistici più famosi della Toscana.
Il centro è davvero antico e si sviluppò intorno alle attività religiose svolte nella chiesa che porta lo stesso nome.
All’inizio Abbadia può un po’ confondere: arrivando dalla via Cassia si ha l’impressione di un paese moderno dai larghi viali alberati ma, una volta arrivati al centro abitato, l’atmosfera si trasforma lasciando spazio al meraviglioso borgo, uno dei luoghi definitivamente più suggestivi della Toscana medievale.
Proprio nel cuore del borgo si trova l’Abbazia di San Salvatore, fondata secondo la tradizione nel 762, dal duca longobardo Ratchis; qui vi è stata conservata l’antichissima Bibbia Amiatina, un antichissimo manoscritto, ora custodito nella Biblioteca Laurenziana di Firenze.
Suggestiva è la cripta longobarda, che risale presumibilmente al VII secolo a.C. con le sue trentaquattro colonne.
Il Castello è percorso da tre strade più o meno parallele, lungo le quali si incontrano alla Chiesa di Santa Croce, costruita nel 1221 e quella di Sant’Angelo, del 1313, oggi diventata una residenza privata.
Molto particolare da vedere sono anche il Palazzo del Podestà, quello del Popolo e le tante altre costruzioni medievali che sorgono in tutto il borgo.
Interessante a livello storico è il complesso della miniera che si trova nella porte abitata. Sfruttata dal 1897 fino agli anni Settanta del Novecento, la miniera è testimone della profonda trasformazione novecentesca di Abbadia San Salvatore. Questa miniera, da tempo abbandonata, è stata trasformata in un Museo Minerario dedicato alla geologia, alla storia dello sfruttamento del minerale, al lavoro in galleria e nell’impianto metallurgico, alla vita quotidiana dei minatori.
Fuori dal Museo si può osservare uno dei convogli a scartamento ridotto che venivano utilizzati nelle gallerie e fuori dalla prima cinta di mura, si possono osservare la Chiesa di San Leonardo, del XIII secolo, la seicentesca Chiesa della Madonna dei Remedi, che ospita un ciclo di affreschi del Nasini, e quella cinquecentesca della Madonna del Castagno, che si incontra andando in direzione dell’Amiata.
Lungo una strada sterrata, si giunge invece alla rustica chiesetta dell’Ermeta, immersa nel verde del bosco.
Poco più in basso si incontrano la Rupe di Dante, così detta per la forma che ricorda il profilo del sommo poeta e la Grotta dell’Arciere, detta anche “del Tesoro”.
In qualunque stagione dell’anno si decida di visitare Abbadia non si può mancare di salire sulla vetta del Monte Amiata, la grande montagna madre che domina tutta la vallata circostante.
Tutti gli anni durante la notte della Vigilia di Natale Abbadia San Salvatore si riempie di gente per l’accensione delle Fiaccole, una straordinaria tradizione millenaria che riunisce tutti gli abitanti del luogo e molti turisti. Allo scoccare della mezzanotte, per festeggiare il Natale, le grandi cataste di legna, preparate a forma di pira, vengono fatte bruciare, creando una suggestiva e calda atmosfera che riporta indietro nel tempo ed anche durante la Pasqua, Abbadia San Salvatore porta avanti un’altra antica tradizione: la Giudeata, una processione religiosa con figuranti in costume dove si assiste al passaggio del Cristo per tutte le vie del paese.
Ci sono varie specialità ad Abbadia San Salvatore tra cui la zuppa di funghi e le castagne igp, ma anche la Ricciolina: una golosa torta di pasta frolla farcita di crema al cioccolato, nocciole e meringa, il dolce tipico del borgo.
Non bisogna inoltre dimenticare di visitare il negozio di “Marcellina”,un negozio di altri tempo dove si può trovare un formaggio tipico delizioso e buon vino, ormai famoso in tutto il mondo.