di Fabiola Favilli
Nella scorsa primavera sui giornali e sui social si sono rincorse notizie, corredate di esplicativi foto e video, in cui gli animali selvatici si sono avvicinati ai centri abitati, esplorando spazi lasciati vuoti dal lockdown.
A Villalago, in provincia de L’Aquila, è di questi giorni la notizia di un’orsa marsicana che scorrazza con i suoi tre orsetti per le strade del paese, benvoluta e protetta dai 600 residenti e dal sindaco; sono tutti orgogliosi di quelle simpatiche presenze, e nessuno teme per la propria incolumità. L’orso marsicano infatti ha un atteggiamento schivo, il carattere elusivo dell’animale fa sì che nel caso incontri un umano si dà alla fuga; inoltre nel piccolo centro ai margini del Parco Nazionale d’Abruzzo non ci sono particolari culture che potrebbero essere danneggiate da un’eventuale incursione dei plantigradi ed i contadini comunque hanno recintato con fili elettrici i loro orti, che sono più che sufficienti per evitare saccheggiamenti.
Ma non è questa la vera notizia. Durante la stagione estiva a Villalago aumentano moltissimo le presenze, fino a raggiungere quasi le 20.000 unità: quel che temono gli abitanti è che questa pacifica convivenza con gli orsi venga meno, e che gli animali siano infastiditi dalle auto, dalla folla e dai fotografi, che già stanno assediando il borgo. Il sindaco ha quindi provveduto a chiudere le strade ed a emettere un’ordinanza che vieta a chiunque di avvicinarsi a più di 300 metri dalla famigliola di Ursus Arctos Marsicanus: in questo modo si spera che i curiosi non diano troppo fastidio al conquistato equilibrio tra uomo e natura, e contemporaneamente il paese possa continuare ad ospitare i turisti, visto che è uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
D’accordo anche il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, che a proposito dell’attacco di un orso in Trentino a padre e figlio dà la propria disponibilità ad ospitare l’aggressore nel Parco, sebbene non sia di una razza autoctona. Annamaria – questo è il nome che i villalaghesi hanno dato all’orsa – ed i suoi cuccioli possono quindi trascorrere un’estate tranquilla, in attesa della fine della stagione turistica e del loro letargo invernale.