di Susanna Russo
Un giorno qualcuno mi chiese: “ma per venire a teatro devo indossare abiti eleganti?”
A quel punto realizzai perché i più disdegnano il teatro: perché non lo conoscono.
Un bambino ha in media 3 anni quando per la prima volta viene fatto sedere davanti al grande schermo, e con grande probabilità, di tanto in tanto, ci tornerà per il resto della sua vita.
Che poi lo schermo non sia quello di una sala cinematografica, ma quello del pc portatile, poco importa. È sempre uno schermo, quasi mai un palcoscenico.
Andare al cinema è facile: ci si può andare a qualsiasi ora, concede di rilassarsi ed evadere, ogni film rappresenta una garanzia in quanto sempre uguale a se stesso, e costa poco. Figuriamoci quanto sia ancora più semplice accedere a Netflix!
Bastano un tocco o un click e si viene catapultati in una realtà parallela, dove dal primo all’ultimo minuto, se tutto funziona come dovrebbe, ci scordiamo della nostra vita e viviamo quella di qualcun altro, e questo, mai come ora, ci consente di tirare un sospiro di sollievo.
Il cinema dalla sua ha qualsiasi mezzo per rendere l’immedesimazione possibile: le ambientazioni, il trucco, i costumi e sopra ogni cosa, la post produzione.
Il cinema è verosimile, ma il teatro è autentico.
Il teatro è il regno dell’ “hic et nunc”, del qui e ora, è un pezzo di vita incastonato nel presente che in un attimo è già divenuto passato, irripetibile ed irrecuperabile. Sarà che a questo non siamo più tanto abituati?
Ed è vero che mentre assistiamo ad uno spettacolo teatrale spesso sentiamo il richiamo alla realtà, ma proprio perché lo è, vita di tutti i giorni, con tutte le sue sporcature, gli sbagli, col trucco che cola, qualche parola storpiata e alcune tempistiche sbagliate.
Son capaci tutti di preparare un’ottima cena con pietanze preconfezionate, i sapori sono tutti prevedibili e il risultato garantito.
Ma è un’altra cosa cucinare sul momento, mentre gli ospiti sono già arrivati, lasciando trasparire affaticamento e frenesia. Nulla può essere previsto, se non l’onestà e la genuinità di quel pasto.
Per di più quando si vive di pasti preconfezionati, il maggior impegno investito e il costo più elevato di una saltuaria cena “homemade”, varrà sempre la pena.
A teatro s’insegna che l’attore non recita per il pubblico, ma insieme a quest’ultimo, tessendo una trama di immediatezza ed empatia, introvabile tra i pixel dello schermo.
Ecco perché a teatro ci si può andare vestiti come tutti i giorni, perché il teatro è vita di tutti i giorni.