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giovedì, 14 Novembre, 2024

A NINIVE COME AD ARMAGHEDDON. Mentre l'Italia combatte, Renzi twitta giulivo.

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Il Parlamento ha dato il via libera all’intervento Italiano nella piana di Ninive. Per una volta non resteremo a guardare un massacro annunciato di Cristiani. Questa volta, anche se non di persona, ci saremo di persona a fianco dei nostri fratelli in Cristo. Un giorno, quando l’ultimo battaglione dell’Is si sbanderà, sgomento per le perdite, fiaccato nel morale dalla resistenza Curda e privo di sponde compiacenti a cui appoggiarsi, con i propri militi falciati come mosche, potremo dire che il piombo che li ha fermati porta il nostro tricolore. Non è il massimo. Non è forse nemmeno abbastanza. Di certo è un buon inizio. Un buon inizio a cui vanno fatte alcune precisazioni, per chi leggerà un giorno questa storia.

Sì, intervenire è un dovere. No, non abbiamo alcuna garanzia che i Pashmerga domani non diventino terroristi. Se volete garanzie compratevi un tostapane, diceva Clint Eastwood. Le decisioni non si possono prendere su futuri lontani ed insondabili. E dopo, come sempre, tutti sapevano ogni cosa prima. La vita è fatta di rischi e di scelte. Io accetto, considero giusto e non ho nulla contro il rischiare di avere un giorno i miei fucili puntati contro di noi in cambio della certezza che fino ad allora saranno rivolti contro degli infami. Assassini di bambini. Stupratori di donne. Odiatori di Dio e dei nostri Fratelli in Cristo. Sono scambi, sono responsabilità e sono prezzi. Vero, non li pagheremo noi, ma qualcun altro. Ma se non questo, avreste dovuto pagare le nostre responsabilità nel genocidio che si sta preparando. No, tra Chamberlain e Reagan, preferisco il secondo. Sì, ha armato gli Afghani e sappiamo tutti com’è finita. Ma non ha il ghetto di Varsavia sulla coscienza.

Secondo punto, i fiancheggiatori del terrorismo non hanno smesso la loro operazione di quinte colonne. E hanno votato contro. Stiamo mandando poco più di qualche fucile, ma per qualche anima pia, intenerita dai poveri Jihadisti senza Frontiere, è già troppo. Potrebbero offendersi. Dovremmo capirli prima di ucciderli. Sono solo compagni che sbagliano. Sì, il ritornello da quarantanni è sempre lo stesso: se ammazzano chi gli sta sulle scatole vanno capiti. Lasciate perdere, non avete gli strumenti cognitivi ed intellettivi per capire chicchessia.

Ultimo punto, mentre a Ninive si combatte il premier è felice in Iraq a twittare giulivo. Con centinaia di innocenti che continuano a morire. Con una guerra ancora più sanguinosa alle porte. Ognuno ha la classe politica che si merita. Devo, però, ancora scoprire cosa abbiamo di così male per meritarci Renzi. Ogni suggerimento è ben accetto.

Luca Rampazzo

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