di Stefano Sannino
Alla sola parola “Satanismo”, a molte persone si accapponerà la pelle. Il Satanismo, ci hanno detto da piccoli, è un insieme di sette che uccidono persone innocenti per venerare il demonio. Ma è davvero così?
Certamente, gli avvenimenti perpetuati da alcune sette nel primo decennio degli anni 2000, non ha contribuito ad una immagine “sana” di questo culto emergente che pur tuttavia rimane, ad oggi, la religione maggiormente in espansione di tutto il mondo. Come può quindi un culto basato sul male, continuare a raccogliere proseliti in ogni Nazione? Forse che questo culto non sia realmente basato sul Male?
Se da un alto sarebbe stupido negare il coinvolgimento di alcune sette in azioni criminose quali omicidi, suicidi, rapimenti etc, dall’altro sarebbe anche stupido, non compiere una distinzione filosofica tra le diverse correnti che caratterizzano questo culto emergente.
Proprio come spesso avviene una altre religioni, anche il Satanismo ha sviluppato visioni differenti al proprio interno con prese di posizione più o meno estremistiche. Queste distinzioni, di cui si parla molto in ambiente esoterico, ma poco o niente in ambiente televisivo e giornalistico sono in realtà fondamentali per comprendere che il Satanismo non è un culto come ce lo immaginiamo, quanto piuttosto una vera e propria filosofia e di vita e di fede, volta all’esaltazione dell’individuo in quanto tale, delle sue potenzialità e anche dei suoi difetti.
Grossomodo, potremmo suddividere il satanismo in tre grandi correnti, ciascuna delle quali poi caratterizzata a sua volta da altre da sotto-correnti: Satanismo Razionalista, Satanismo Teista, Satanismo Tradizionalista.
Naturalmente un articolo non è sufficiente per eviscerare ciascuna corrente, quindi ci limiteremo ad evidenziare le differenze fondamentali e a cercare di capire perchè, in realtà, il satanismo è diverso da come ce lo hanno sempre descritto. Innanzitutto abbiamo la corrente razionalista, cristallizzata da Antòn La Vey 1966, le cui fondamenta sono scientiste e razionali. I Razionalisti, come intuibile dal loro stesso nome, non credono che Satana sia una entità realmente esistente, quanto piuttosto un insieme di manifestazioni di pulsioni inconsce al nostro animo che devono essere tirate fuori attraverso l’utilizzo di una ritualistica che crei quello che in gergo viene chiamato psicodramma. I razionalisti, attraverso la pantomima di una messa nera, immedesimano se stessi in un determinato stato emotivo, che gli permette di esaltare le pulsioni del loro animo, che altrimenti verrebbero soppresse dal sistema in cui viviamo.
Abbiamo poi i teisti, i quali hanno cominciato a proliferare negli ultimi anni, sebbene di fatto ci fossero delle avvisaglie di questa filosofia anche in passato. Come vedremo però, il teismo purista del passato non è altro che la corrente tradizionalista, mentre il teismo propriamente inteso depura Satana da tutta una serie di caratterizzazioni “scomode”. I teisti credono infatti in Satana come entità realmente esistente e riportano a Lui la loro venerazione, mentre scremano dalla sua figura tutti quegli attributi non in linea con il loro pensiero.
Vogliano poi scusarmi gli spiritualisti se non li ho citati nella suddivisione principale, ma credo che la loro filosofia oltre che essere carente in alcuni punti, sia molto simile a quella Teista e dunque ritengo possano essere facilmente classificati da un punto di vista filosofico come una sotto corrente del Teismo stesso.
Infine, ci sono i Tradizionalisti. I più bistrattati di tutto il satanismo, ripudiati anche da altri satanisti con l’accusa di non scremare Satana da tutte quelle scomode caratteristiche di cui sopra. Non c’è da pensare che i Tradizionalisti compiano però atti criminosi, sebbene questa sia la nomea di cui sono vittime. Certo, alcuni gruppi importati dall’estero sono di fatto più tendenti all’acidismo che al tradizionalismo, ma non penso che la loro “speculazione” sia propriamente tradizionalista da un punto di vista filosofico. Anche i Tradizionalisti, così come i Teisti, credono in Satana come entità esistente, ma non la depurano da tutte quelle accezioni che Lo hanno caratterizzato nel corso dei secoli. Ai tradizionalisti va il merito di aver dogmatizzato e canonizzato la messa nera senza sacrificio in tempi moderni, cos’ come bisogna riconoscergli una speculazioni teosofica e filosofica molto profonda, forse anche di più rispetto alle altre correnti.
Per concludere, il satanismo è certo una filosofia ed un culto molto particolare, ma che si sta guadagnando a mio parere una nuova fama, grazie anche ad una serie di speculazioni teosofiche molto profonde che fino a qualche anno fa erano completamente impensabili.
Al centro di ogni corrente, ricordo esserci sempre l’esaltazione dell’uomo, dello spirito e delle passioni, senza limiti (se non in quelli della legge) e senza dogmi. Il Satanismo è la filosofia della libertà ed è per questo che forse, tanto attira l’attenzione dei giovani moderni.