Non basta un giorno solo, un mese intero per le donne, ma di più: e il simbolo è la mimosa, che compie 70 anni.
Come il voto alle donne, come la ripresa della celebrazione della festa della donna dopo il secondo conflitto mondiale.
E’ solo il 10 marzo del 1946 che le donne possono partecipare con il loro voto alle scelte politiche del Paese, realizzando il vero suffragio universale dopo una lunga battaglia durata un secolo.
Con questa vittoria le donne entrano anche in politica, iniziando una lunga, seppur lenta, fase di leggi e riforme che cambieranno la vita, in primis delle donne.
Non solo le donne votano, nel 1977 l’Onu dichiara l’8 marzo la Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace, ma già dall’inizio degli anni ’90 venne dedicata una giornata a tutte le donne. Date differenti nei vari paesi, ma tematiche identiche: libertà, parità, diritto di voto, diritto al lavoro, lotta contro la violenza maschile.
L’8 marzo è la data scelta, nel 1911, come giornata commemorativa delle donne, a seguito degli avvenimenti della fabbrica di New York (tra storia e leggenda), dove muoiono bruciate 129 donne durante uno sciopero. L’Italia celebra la sua prima festa della donna l’8 marzo del 1922, ma verrà soppressa dal fascismo.
L’8 marzo compie 70 anni anche la mimosa, dal colore allegro e brillante, è tradizione italiana regalarla alle donne, nata dall’iniziativa di alcune donne dell’UDI (Unione Donne in Italia, associazione nata nel 1944-1945 da gruppi di difesa delle donne), come Teresa Mattei e Marisa Rodano.
La mimosa è stata scelta poiché la sua fioritura è a marzo, perché cresce spontanea ed è il fiore che si regala alle donne, ancora più significativo se viene regalato tra donne per ricordare le lotte comuni.
Anche Papa Francesco, durante l’Angelus, tratta il tema della festa delle donne: “Le donne portano la vita e vedono oltre, ci trasmettono la capacità di vedere oltre e di capire il mondo con occhi diversi, con cuore più creativo, più paziente e tenero. Una benedizione particolare per tutte le donne presenti in piazza e per tutte le donne”. Il Pontefice aggiunge inoltre: “L’8 marzo è un’occasione per ribadire l’importanza delle donne e la necessità della loro presenza nella vita. Un mondo in cui sono emarginate è un mondo sterile”. E ha concluso: “Le donne ogni giorno cercano di costruire una società più umana e accogliente”.
Antonia Notaro