di Livia Caliopi Biro
L’Accordo sugli Incendi e la Sicurezza delle Strutture in Bangladesh (Accord on Fire and Building Safety in Bangladesh) venne creato in seguito al crollo dell’edificio di Rana Plaza nel 2013, una fabbrica in cui hanno perso la vita più di 1000 persone mentre producevano abbigliamento per aziende di moda occidentali. L’intesa stabilita dai sindacati del Bangladesh, da Global Union e da gruppi difensori dei diritti dei lavoratori è giuridicamente vincolante e applicabile. L’accordo, inizialmente firmato da più di 200 brand a livello globale, aiuta a proteggere gli impiegati da incendi, crolli e altri incidenti prevenibili con adeguate misure di sicurezza. In più di 1600 fabbriche sono state messe in atto ispezioni, manutenzioni, messe in regola e formazione del personale. L’accordo richiede anche che i brand condividano con totale trasparenza il nome delle strutture nelle quali producono vestiti.
Purtroppo l’accordo, già ristabilito nel 2018, scade il 31 maggio 2021. Per ora le aziende stanno mostrando poco interesse nel rinnovare il loro supporto ai lavoratori delle filiere nonostante la crisi economica di quest’ultimo anno. La pandemia infatti sta solo aggravando una situazione già critica. La nuova onda del virus nell’India ha forzato la chiusura delle scuole, del trasporto pubblico e dei luoghi di lavoro. L’unica eccezione è la presenza dei dipendenti delle fabbriche che continuano ad operare quotidianamente nonostante la carenza di misure di sicurezza anti-Covid e i tagli e ritardi nelle loro buste paghe.
Le aziende produttrici stanno faticando a rimanere a galla tra le cancellazioni e i ritardi degli ordini. Senza un aiuto concreto si rischia di perdere tutto ciò che è stato conquistato ad oggi grazie all’accordo e di ritrovarsi in una situazione catastrofica e di incertezza.
Come minimo i brand di moda dovrebbero ristabilirlo fino a quando non ci sarà un recupero dello stato economico del Bangladesh e dell’industria dell’abbigliamento, in vista poi della stesura di un trattato più completo e che si estenda anche ad altre regioni.
Gli incendi e i crolli sono problemi da sempre presenti dietro le quinte del settore moda, oggi ci sono ancora ma sono sempre più visibile al pubblico. Firmare questo accordo significa non accettare gli effetti collaterali dei costi competitivi del fast fashion e dare un aiuto concreto agli impiegati e alle loro famiglie.