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giovedì, 28 Novembre, 2024

10 MILIARDI A COLPI DI SLIDE. Renzi illustra il suo piano di riforme per l'Italia: debiti P.A., piano casa, fisco e lavoro

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Piano casa, misure fiscali, sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione e decreto legge sul Lavoro. Sono questi i prossimi impegni del governo. Lo ha detto Matteo Renzi incontrando i giornalisti al termine del Consiglio dei ministri: “Presentiamo il lavoro molto serio e articolato che abbiamo predisposto”. Il premier ha poi ribadito le promesse di riforme dei prossimi mesi: “P.A. ad aprile, fisco a maggio e giustizia a giugno”.

“Vediamo se riusciamo a presentarvi il lavoro molto serio e articolato che abbiamo predisposto e che vedrà in serata i ministri alternarsi a presentare le varie misure approvate”. Così Matteo Renzi ha aperto la sua conferenza stampa, sullo sfondo delle slide per illustrare i progetti, parlando della “svolta buona come messaggio iniziale”, il titolo scelto per il suo appuntamento con i giornalisti a Palazzo Chigi. 

“Oggi cominciano cento giorni di lotta molto dura per cambiare – ha spiegato -. Ad aprile sarà la volta della Pubblica amministrazione, a maggio del Fisco, a giugno della giustizia. questi provvedimenti non fanno parte del pacchetto di riforme che vi presento oggi. Ma vi mostreremo tutte le classifiche su cui contiamo di guadagnare posizioni e in fretta”.

 E poi è passato al piano elaborato in Consiglio dei ministri, suddiviso in tre passaggi: politica, economia, occupazione. “Cominciamo con la nuova legge elettorale: mai più larghe intese, chi vince governa 5 anni, candidati legati al territorio, stop ai ricatti dei micro-partiti”. “Secondo punto è la riforma costituzionale del Senato. Mai più fiducia e legge di bilancio al senato; 315 stipendi in meno per i senatori e legislazione più spedita. E poi, Renzi è passato al grande tema di fisco, meno tasse, risparmi.

“Il limite su cui noi ci attestiamo per dare più soldi in busta sono 25mila euro lordi, circa 1.500 euro netti. I destinatari del nostro intervento non sono solo i ceti meno abbienti, ma anche un po’ di ceto medio”, ha detto Renzi. “Per noi è evidente – ha aggiunto – che mettere in tasca mille euro in più all’anno a chi ne guadagna circa 1.500 al mese aiuta la propensione al consumo ma è anche una misura di attenzione, di equità ed è frutto di una politica che dà il buon esempio. Un’operazione che definirei di portata storica”. 

“La copertura di questi 10 miliardi è totalmente fatta dal governo sulla base del risparmio di spesa, ma senza aumento della tassazione”. E ancora: il taglio al cuneo fiscale che scatterà da maggio riguarderà “10 milioni di italiani che prenderanno 10 miliardi di euro: 80 euro netti in busta paga”. “La spending review è uno strumento che, secondo i dati di Cottarelli, arriva nel 2016 a valere 35 miliardi, nel 2015 vale 19 miliardi e nel 2014 sette miliardi. Il commissario ha parlato prudenzialmente di 3 miliardi”, ha precisato il premier.

“Mantenendo il limite del 3% del deficit, abbiamo un margine di 6 miliardi”, ha detto Renzi, aggiungendo che “noi abbiamo margini nel rapporto al 3% dello 0,4% visto che siamo al 2,6%”.E ancora, “per rimanere al debito dello Stato si vede un abbassamento del costo: il debito è calcolato su uno spread a 250 punti base. Se lo calcoliamo a 200 punti c’è un margine di 2,2 miliardi”.

“Cinquecento milioni di euro in più per il fondo di garanzia per le Pmi per la lotta al credit crunch, vero o presunto che sia e che ha già garantito 10 miliardi di accesso al credito. Una misura che le aziende sanno essere rilevante”. Renzi ha detto poi che è stato approvato il piano casa, che avrà un impatto di 1,7 miliardi.

La Critica

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