La Grecia non è mai stata nella classifica dei paesi più amichevoli verso le persone glbt. La mentalità greca, intrisa di conservatorismo ortodosso, ha sempre disprezzato l’omosessualità. Ma anche il popolo greco è cambiato in questi anni e si sta sempre più aprendo al progresso (quello vero, non quello puramente tecnologico) e mira a una società più equa, inclusiva e rispettosa di tutte le identità e diversità.
Nelle elezioni recentemente svoltesi in Grecia (il 25 gennaio scorso), come sappiamo, si è imposto il partito della sinistra radicale, conosciuto col suo
nome “Syriza”, con il 36,3% dei voti. Nel programma del partito erano incluse le unioni civili. A differenza di certi esponenti della sinistra italiana che ne parlavano (senza grande convinzione) per poi rimandare e insabbiare la cosa, Syriza e il suo maggior esponente, Alexis Tsipras, hanno subito messo mano alla legge e presto, se tutto andrà bene, sarà operativa. La Grecia si aggiunge quindi al novero dei paesi che riconoscono le unioni omosessuali. Lo dichiara anche il ministro della giustizia Paraskevopoulos
Con l’istituzione di un nuovo patto sull’unione civile, la Grecia cesserà di essere uno degli ultimi paesi europei in cui le coppie dello stesso sesso non ricevono alcun tipo di riconoscimento ufficiale delle loro relazioni.
Il paese ellenico aveva subito due anni fa una condanna da parte della corte europea per la mancanza di tutele per le coppie omosessuali. Ora si rimedia con una legge che permette, finalmente, agli omosessuali greci di avere delle certezze e dei diritti.
La legge garantisce tutti i diritti riguardo l’eredità, le tasse e la sanità previsti per le coppie eterosessuali. Rimane fuori dal pacchetto solo l’adozione. Ma come abbiamo visto per altri paesi (la Francia per esempio) si comincia con una legge che dà diritti inferiori per poi giungere al matrimonio egalitario.
Tsipras non ha esitato a presentare il progetto di legge nonostante sia al governo con il partito della destra anti-europeista che da sempre è contrario alle unioni omosessuali. Se avessimo in Italia un politico simile, che ha il coraggio delle proprie idee e non solo l’intenzione di rimanere saldamente seduto sulla poltrona, forse non saremmo così mal messi.
In Italia è in discussione il ddl Cirinnà, che però avrà senza dubbio tempi lunghi. Sono stati presentati infatti più di quattromila emendamenti, molti privi di reale senso, allo scopo di rallentare e bloccare l’iter legislativo. E indovinate un po’ chi ha presentato gran parte degli emendamenti? L’immancabile Carlo Giovanardi!
Mentre attendiamo che la situazione italiana si sblocchi, ci rallegriamo con Tsipras e con il popolo greco per questo passo di civiltà.
Enrico Proserpio